di Gabriele d’Annunzio
“La nostra vita è un’opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l’ordine delle leggi apparenti.”
“Ci sono certi sguardi di donna che l’uomo amante non scambierebbe con l’intero possesso del corpo di lei. Chi non ha veduto accendersi in un occhio limpido il fulgore della prima tenerezza, non sa la più alta delle felicità umane…”
“Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l’uno accanto all’altra. E questo deve essere, questo è l’essenziale.”
“Il mondo è la rappresentazione della sensibilità e del pensiero di pochi uomini superiori.”
“Colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale molto ha gioito.”
“Gli uomini d’intelletto, educato al culto della Bellezza, conservano sempre, anche nelle peggiori depravazioni, una specie di ordine.”
“Io modesto? É il solo difetto che mi onoro di non avere.”
“Il privilegio dei morti: non moriranno più.”
“L’istinto di ferocia bestiale si celava in fondo alla sua sensualità possente.”
“Eja, Eja, Eja, Alalà!”
“Il rimpianto è il vano pascolo di uno spiritodisoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuovesensazioni e con nuove immaginazioni.”
“La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua.”
“Perchè l’uomo ha nella sua natura questa orribilefacoltà di godere con maggiore acutezza quando è consapevole di nuocere alla creatura da cui prende il godimento?”
“Un’oscura tristezza è in fondo a tutte le felicità umane, come alla foce di tutti i fiumi è l’acqua amara.”
“Memento audere semper.”
“La parola è una cosa profonda, in cui per l’uomo d’intelletto son nascoste inesauribili ricchezze.”
“Il piacere è il più certo mezzo di riconoscimento offertoci dalla Natura e… colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale molto ha gioito.”